Boko Haram: Bambini Kamikaze e diritti violati

Cos'รจ Boko Haram - Large Movements

In Nigeria le violazioni da parte di Boko Haram contro i bambini sono numerose e tra queste vi sono lโ€™uccisione, la mutilazione, il reclutamento forzato, il rapimento, la violenza sessuale e gli attacchi contro scuole ed ospedali. Le Nazioni Unite hanno riscontrato oltre 3.000 violazioni da parte di Boko Haram contro i bambini nel nord-est del paese tra gennaio 2017 e dicembre 2019, tra cui oltre 1.000 bambini uccisi e lโ€™uso di oltre 200 bambini per attacchi suicidi. Lโ€™efferatezza del terrorismo rappresenta un grave rischio per i diritti dei minori in Africa e nel Sahel.

โ€œLโ€™Assalto allโ€™educazione occidentaleโ€ e la violazione dei diritti dei minori in Nigeria

Boko Haram ha gravemente violato la salute e i diritti dei bambini in Nigeria. Tra il 2009 e il 2015 lโ€™organizzazione terroristica ha attaccato e distrutto piรน di 900 scuole e portato alla chiusura di piรน di 1.500 istituti per lโ€™istruzione in quello che รจ stato definito come un vero e proprio โ€œassalto contro lโ€™educazione occidentaleโ€.

Solo tra il 20 febbraio e il primo marzo 2012 Boko Haram ha dato alle fiamme 12 scuole elementari, spesso attraverso attacchi coordinati contro piรน scuole. A seguito di questi attacchi si stima che 5.000 studenti non sono piรน potuti andare a scuola. In seguito a quegli attacchi un presunto portavoce di Boko Haram, Abul Qaqa, ha affermato che gli attacchi erano una risposta a quelli subiti dalle scuole coraniche ed allโ€™arresto di insegnati islamici da parte delle forze di sicurezza. A tal proposito, si rileva che i funzionari nigeriani hanno a lungo accusato alcuni insegnati islamici del Nord-Est della Nigeria di utilizzare le scuole coraniche come luogo di reclutamento e formazione dei nuovi membri di Boko Haram. Occorre evidenziare che gli attacchi alle scuole ostacolano lโ€™accesso allโ€™istruzione di migliaia di bambini in Nigeria. I bambini da una parte rischiano la vita, dallโ€™altra potrebbero vedere le scuole chiuse e abbandonare del tutto il percorso scolastico. Anche quando le classi riprendono dopo un attacco, la qualitร  dell’istruzione ne risente poichรฉ gli studenti e gli insegnanti hanno paura e il materiale didattico viene danneggiato. Infine le minacce degli attacchi possono anche costringere le scuole vicine a chiudere o i genitori a tenere i figli a casa. A ciรฒ si aggiunge che, a partire dal 2014, Boko Haram ha iniziato a rapire bambini e bambine da queste scuole per affiliarli allโ€™organizzazione terroristica e costringerli ad affiancare i militanti, spesso per compiere attentanti suicidi.

Un ulteriore pericolo per i diritti dei bambini รจ stato rappresentato dalla Civilian Joint Task Force (CJTF), gruppo locale formatosi nel 2013 per sostenere le forze di sicurezza nigeriane e contrastare le azioni di Boko Haram. Il gruppo รจ stato accusato di abusi come lโ€™uccisione di uomini accanto ad una fossa comune, la deviazione di cibo destinato a famiglie affamate, il pestaggio di uomini e violenze sessuali sistematiche contro le donne. A ciรฒ si aggiunge che la Civilian Joint Task Force nel 2016 รจ stata elencata negli allegati del Rapporto annuale del Segretariato generale per i bambini e i conflitti armati per il reclutamento e lโ€™utilizzo dei bambini. Nel 2017 il gruppoha siglato, insieme ad UNICEF, un Piano dโ€™Azione in cui si รจ impegnato a mettere in atto una serie di misure per porre fine e prevenire il reclutamento e lโ€™utilizzo di bambini attraverso l’identificazione e la liberazione di tutti i bambini all’interno delle file del gruppo e l’istruzione dei suoi membri di non reclutare o ricorrere in alcun modo a bambini in futuro. Recentemente la Civilian Joint Task Force รจ stata elogiata dal gruppo di lavoro del Consiglio di sicurezza sui bambini ed i conflitti armati in quanto avrebbe facilitato il disimpegno di 2.203 ragazzi dalle sue fila. A ciรฒ si aggiungerebbe il fatto che le Nazioni Unite non hanno riscontrato nuovi casi di reclutamento da parte del gruppo.

Lโ€™educazione secondo Boko Haram

Come giร  รจ evidente dal nome per Boko Haram – solitamente tradotto con โ€œlโ€™educazione occidentale รจ proibitaโ€ – il tema dellโ€™educazione รจ fondamentale: lโ€™organizzazione terroristica disapprova totalmente lโ€™istruzione occidentale e impone lo studio secondo i precetti della Shariโ€™a. Lโ€™educazione secondo Boko Haram puรฒ essere unicamente religiosa e riservata solo al genere maschile e per questo motivo attacca gli istituti femminili o gli istituti di cui non riesce a controllare il percorso di studio o che usano i libri di testo occidentali. Ciรฒ farebbe parte della strategia di Boko Haram per imporre una forma molto rigorosa di Shariโ€™a in Nigeria cosรฌ da porre fine alla corruzione del governo ed alla diseguaglianza economica. Entrambe causate, secondo lโ€™organizzazione, dalla cultura occidentale e dallโ€™occidentalizzazione della Nigeria.

Lโ€™educazione, inoltre, รจ importante perchรฉ i minori nei gruppi terroristici, a differenza dei bambini soldato, vengono sottoposti ad un intenso indottrinamento ideologico. I minori che finiscono nelle mani di Boko Haram infatti, imparano a desiderare di voler essere parte dellโ€™organizzazione terroristica ed imparano ad odiare tutto ciรฒ che viene considerato di origine occidentale, tramite la coercizione e lโ€™esposizione prolungata alla โ€œcultura del martirioโ€. Ai bambini viene quindi insegnato a resistere, lottare e soffrire per la vittoria finale e che il martirio non รจ un mezzo o una tattica di guerra, bensรฌ un fine e unโ€™impresa comunitaria. Boko Haram sottopone i bambini ad un intenso addestramento spirituale in cui vengono celebrati i dettagli della Jihad e si ricordano le ricompense che i martiri avranno nellโ€™Al di lร  insieme alla propria famiglia, questโ€™ultima al contempo godrร  di benefici durante la vita. Infine i bambini vengono addestrati allโ€™uso delle armi e vengono iniziati al massacro, dapprima come testimoni poi come esecutori diretti.

Il fenomeno dei bambini Kamikaze nella regione del lago Ciad

Nellโ€™ultimo decennio si รจ tristemente assistito allโ€™allarmante crescita del fenomeno dei bambini kamikaze nella regione del lago Ciad, al confine tra Ciad, Camerun, Niger e Nigeria. Nel 2018 lโ€™UNICEF ha dichiarato che Boko Haram utilizza i prigionieri civili per effettuare gli attentati suicidi e che un crescente numero di questi sono bambini: nel 2017 la percentuale di minori impiegati negli attentati รจ quadruplicata rispetto lโ€™anno precedente. Altro dato tragico relativo in merito รจ relativo al genere preferito dal gruppo per gli attentati ed i criteri di selezione. Dal primo gennaio 2017 ad agosto del 2018, 83 minori sono stati obbligati a farsi saltare in aria nel nord-est della Nigeria: 55 di questi erano bambine, molte delle quali sotto i 15 anni. Proprio lโ€™etร  delle bambine e ragazze rapite รจ importante per lโ€™organizzazione terroristica: Boko Haram โ€œselezionaโ€ ragazze molto giovani e donne anziane per farle diventare kamikaze, mentre le ragazze in etร  da concepimento, tra i 14 e i 19 anni, sono tenute in vita perchรฉ, secondo lโ€™organizzazione terroristica, queste sono piรน โ€œutiliโ€ per procreare. La violenza sulle donne compiuta da Boko Haram nella regione del lago Ciad aggiunge una pagina drammatica alla storia della condizione femminile in Nigeria ed in Africa.

Lโ€™aumento dellโ€™utilizzo dei bambini, progressivamente piรน piccoli, รจ dovuta al fatto che Boko Haram รจ riuscita a padroneggiare la tecnologia dei micro ordigni, rendendo possibile lโ€™uso dei minori a fini strategici. In questo modo lโ€™organizzazione terroristica รจ potuta penetrare in luoghi affollati dove i minori non erano visti con sospetto. Lโ€™utilizzo dei minori negli attacchi ha perรฒ avuto un impatto drammatico sulla popolazione civile: ha creato sospetti e timori nei confronti dei prigionieri e dei bambini che erano stati rilasciati, salvati o che erano fuggiti da Boko Haram. Di conseguenza, gli ostaggi di Boko Haram hanno affrontato la violenza dellโ€™organizzazione terroristica e la stigmatizzazione da parte della societร . Molti bambini, infine, sono stati arrestati arbitrariamente.

Lโ€™infanzia annullata da Boko Haram: i bambini nigeriani tra trauma e stigma

I bambini che finiscono nelle mani di Boko Haram vedono la propria infanzia annullata e si trovano ad affrontare problemi psicologici stratificati in quanto il trauma di essere testimoni di violenze, od il fatto di essere partecipi delle atrocitร , si puรฒ sovrapporre ad una preesistente condizione psicologica. Molti bambini non riescono ad accettare la violenza delle azioni che hanno compiuto mentre erano sotto il controllo dellโ€™organizzazione terroristica. Molti bambini, infine, possono riscontrare โ€œdisturbi dellโ€™identitร โ€: il trauma genera una “frattura” emotiva nel minore tale da minarne il senso di stabilitร , di sicurezza, di identitร  e di salute fisica e psichica.

La sofferenza psicologica dei minori viene aggravata dalle azioni delle forze di sicurezza. Tra gennaio 2013 e marzo 2019, le forze armate nigeriane hanno arrestato oltre 3.600 bambini per presunta associazione con gruppi armati. Sono stati detenuti in condizioni di grave sovraffollamento e squallore, sono stati picchiati od hanno sofferto la fame. La stragrande maggioranza di questi bambini non รจ mai stata accusata di un crimine o portata davanti a un giudice e sono stati detenuti per mesi o addirittura anni, tagliati fuori dal mondo esterno e dalle loro famiglie. Si pensi che un ragazzo รจ stato arrestato quando aveva solo 5 anni, mentre un altro รจ stato detenuto per 2 anni solo per aver venduto delle patate dolci ai membri di Boko Haram nel tentativo di fare soldi per la sua famiglia. Altri ancora sono stati arrestati mentre fuggivano dai miliziani dellโ€™organizzazione.

Nel dicembre 2020 Human Rights Watch ha dichiarato che il governo Nigeriano avrebbe dovuto conformarsi alle nuove raccomandazioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Le raccomandazioni chiedevano di rilasciare immediatamente i bambini dalla detenzione militare per presunta associazione a Boko Haram, permettendo cosรฌ il percorso di reinserimento presso le autoritร  civili. Il gruppo di lavoro del Consiglio di sicurezza sui bambini e i conflitti armati ha espresso grave preoccupazione per la detenzione dei bambini: questa non fa che aumentare le sofferenze che hanno giร  vissuto a causa di Boko Haram. Il gruppo di lavoro del Consiglio di sicurezza ha rilevato che le forze di sicurezza hanno rilasciato 1.591 bambini dalle strutture di detenzione tra il gennaio 2017 e il dicembre 2019. Lโ€™attuale numero di bambini detenuti perรฒ non รจ noto in quanto le autoritร  hanno negato allโ€™ONU lโ€™accesso ai centri di detenzione.

La Nigeria nel 1991 ha ratificato la โ€œConvenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’infanziaโ€ del 1989 e, di fronte ai numerosi diritti non garantiti e spesso violati nello Stato, il trattamento post-traumatico dei minori รจ di vitale importanza per la salute del minore e nazionale: la continua sovraesposizione alla violenza ha conseguenze devastanti per il bambino e rischia di avere effetti a lungo termine nelle nuove generazione della Nigeria e degli altri paesi della regione.

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Fonti e Approfondimenti

Human Rights Watch – Nigeria Releases More Children and Youth from Military Prison

Human Rights Watch – Nigeria: Boko Haram Targeting Schools

Human Rights Watch – Nigeria: Stop Jailing Children for Alleged Boko Haram Ties

Orsini A., a cura di (2019). Il terrorismo in Africa. Roma: Luiss University Press.

The Atlantic – The Culture of Martyrdom

UNICEF – Civilian joint task force in northeast Nigeria signs action plan to end recruitment of children

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Vice-presidente Large Movements APS | Climate Change e Migration Specialist | Dottore in Relazioni Internazionali | Blogger in Geopolitica, Geoeconomia e tematiche Migratorie | Referente LM Environment

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Diritti LGBTQ+ in Nigeria: comunitร  ridotta al silenzio in un sistema discriminatorio

Dei paesi africani, la Nigeria รจ indubbiamente uno fra i piรน difficili in cui vivere se si รจ una persona LGBTQ+. Oltre alla criminalizzazione dellโ€™omosessualitร , la Nigeria รจ anche uno dei paesi rimasti nei quali รจ prevista una pena corporale e, a seconda dei casi, anche la pena capitale per questo โ€œreatoโ€. A ciรฒ si unisce un contesto sociale particolarmente avverso alle persone della comunitร , costrette a vivere la loro esistenza nellโ€™ombra, lontano da sguardi indiscreti, col rischio di essere denunciati e vedere cosรฌ la propria vita rovinata per aver semplicemente espresso il proprio vero essere. Le problematiche vissute dalle minoranze sessuali nigeriane hanno origine innanzitutto nellโ€™apparato legislativo, altamente omofobo e intollerante, e continuano nel paese reale fra la popolazione poco ricettiva delle istanze delle persone LGBTQ+ ed anzi, chiaramente avversa ad esse. Quadro Legislativo e Impatto nella Societร  Civile Come giร  anticipato sopra, la Nigeria criminalizza lโ€™omosessualitร . La condanna che la legge impone non si ferma alle condotte sessuali ma arriva a punire anche lโ€™espressione di genere (e quindi lโ€™identitร ) delle persone. Eโ€™ illegale infatti per una donna esprimersi attraverso atteggiamenti e capi maschili, viceversa per un uomo. Il forte conservatorismo della Nigeria (conseguenza anche di un radicato sentimento religioso da parte di tutta la popolazione, cristiana e mussulmana) si traduce dunque in un attacco non solo ai comportamenti sessuali delle persone, ma anche alle loro identitร  ed ai modi in cui queste dovrebbero esprimersi โ€“ secondo i leaders religiosi. Nel merito, la Nigeria รจ uno Stato federale che non presenta un solo sistema giuridico ma vede la coesistenza di piรน apparati legislativi che convivono ed esercitano la loro influenza allโ€™interno dei confini nazionali. Il nord del paese (a maggioranza mussulmana) ha un proprio Codice penale Federale. Tuttavia, 12 stati settentrionali – Bauchi, Borno, Gombe, Jigawa, Kaduna, Kano, Katsina, Kebi, Niger, Sokoto, Yobe, Zamfara – hanno adottato alcune forme di Sharia (il sistema islamico di leggi e precetti di ispirazione divina), che trova applicazione non solo su tutti i mussulmani residenti in detti Stati ma anche su chiunque decida volontariamente di sottoporvisi.  Il sud della Nigeria ha una popolazione per lo piรน di fede cristiana e ha anchโ€™esso un proprio Codice penale, che si applica ai soli Stati del sud. Che si tratti dunque del Codice del Nord del Paese, di quello del Sud o delle norme della Sharia, in tutti e tre i testi emergono chiaramente una certa attenzione e meticolositร  nell’individuare le fattispecie che costituiscono il โ€œreato di omosessualitร โ€ ed affini, come pure le pene da infliggere. Analizziamo dunque i punti in comune fra i sopradetti Codici e le differenze per quanto riguarda i crimini legati allโ€™orientamento sessuale ed allโ€™identitร  di genere e le conseguenti pene applicate: Il Codice penale Federale del Sud della Nigeria considera gli atti sessuali fra uomini illegali con condanna a 14 anni di reclusione. Lโ€™attivitร  sessuale femminile, pur non essendo esplicitamente menzionata, รจ da intendersi configurare ugualmente lo stesso reato e quindi trova applicazione anche per le donne lesbiche la stessa pena. Il codice approfondisce la materia nel Capitolo 21 nelle sezioni 214, 215 e 217 secondo le quali: Chiunque intrattenga rapporti carnali contro lโ€™ordine della natura o permetta a qualcun altro di farlo commette reato punibile con 14 anni di reclusione (sezione 214); Chiunque tenti di commettere le suddette condotte รจ punibile con 7 anni di reclusione, non senza un mandato (sezione 215). Chiunque sia uomo e commetta atti osceni, in pubblico o in privato, con un altro uomo o costringa qualcuno a commettere tali atti o anche solo provi a farlo puรฒ essere punito con 3 anni di reclusione, non in mancanza di un mandato (sezione 217). Anche il Codice Penale Federale del Nord del Paese prevede una pena fino a 14 anni di reclusione, con possibile applicazione aggiuntiva di una multa, per rapporti carnali fra persone dello stesso sesso o fra persone e animali (sezione 248). Inoltre, la sezione 405 del Codice definisce come โ€œvagabondoโ€ qualunque uomo si vesta con abiti femminili o che abbia fatto della sodomia il suo stile di vita o la sua professione. Le sezioni 407 e 408 prevedono, per i vagabondi, una pena di un anno di reclusione, una multa o entrambe e, nel caso di recidivitร  dellโ€™atto incriminato, due anni di reclusione, una multa o entrambe contemporaneamente. Nei dodici Stati settentrionali che adottano la Sharia tutte le condotte che possono costituire una โ€œdeviazione dall’ordine naturaleโ€ sono duramente punite. Sebbene ogni Stato decida come adottare la legge ed eseguire le condanne, รจ possibile affermare che ciascuno di essi prevede pene molto severe per il โ€œreatoโ€ di omosessualitร  – che vanno dalla punizione corporale con frustate alla pena capitale, spesso praticata tramite lapidazione. Oltre a condannare ulteriori condotte riconducibili alle minoranze sessuali (rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso, relazioni romantiche fra persone dello stesso sesso, travestitismo etc.) con sanzioni pecuniarie, periodi di reclusione, punizioni corporali e/o morte, alcuni Stati che applicano la Sharia menzionano espressamente il lesbismo fra gli altri comportamenti da condannare con un sistema di punizioni del tutto affine a quello previsto per i rapporti fra uomini. Lโ€™accenno esplicito allโ€™omosessualitร  femminile รจ una tendenza per lo piรน minoritaria allโ€™interno di certa giurisprudenza, figlia della scarsa considerazione data alle donne (in Nigeria come nel resto del mondo) che le rende soggetti invisibili del diritto, interessate da questโ€™ultimo solo in quanto controparte passiva dellโ€™uomo. A questo quadro si aggiunge il fatto che, sebbene la Costituzione nigeriana affermi lโ€™uguaglianza di tutti i cittadini e promuova uguali diritti (allโ€™assistenza sanitaria, al lavoro etc.) per tutti, le tutele costituzionali sembrano non trovare applicazione alcuna quando la persona in questione รจ LGBTQ+. Tutto questo รจ aggravato dal fatto che la Nigeria, cosรฌ come lโ€™Italia del resto, non possiede alcuna legislazione atta a proteggere dalla discriminazione basata sullโ€™orientamento sessuale o lโ€™identitร  di genere. Percezione e Status Sociale Se le leggi, oltre che regolare uno Stato, ne riflettono anche la societร  non puรฒ stupire sapere che un apparato legislativo cosรฌ intollerante nei confronti della comunitร  LGBTQ+ nasce in una

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Cos'รจ Boko Haram - Large Movements

Cosโ€™รจโ€ฆ Boko Haram? Storia dell’organizzazione terroristica e della crisi climatica nel Lago Ciad

Boko Haram รจ una delle organizzazioni terroristiche piรน violente al mondo e la piรน violenta in Africa, le sue azioni hanno causato piรน di 30.000 vittime e 2 milioni di sfollati tra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad. Tra gli attentati piรน noti ai media internazionali vi sono lโ€™attacco al palazzo delle Nazioni Unite ad Abuja nel 2011, il rapimento delle 276 studentesse di Chibok nel 2014 e il Massacro di Baga, dove nel 2015 hanno perso la vita 2.000 civili. Secondo il Global Terrorism Index report dellโ€™Institute for Economics & Peace del 2018 il piรน alto numero di vittime per il terrorismo in Nigeria รจ stato raggiunto nel 2014, anno in cui sono morte 6.612 persone. Circa il 70% degli attentanti erano ad opera di Boko Haram e, per questi motivi, รจ lโ€™organizzazione piรน efferata per quanto riguarda il terrorismo in Nigeria e in Africa. Le origini di Boko Haram Le origini di Boko Haram risalgono al 2002, anno in cui nasce nella cittร  di Maiduguri, capitale dello Stato federato nigeriano del Borno. Le origini sono da ricercare in un gruppo di giovani islamisti radicali che praticavano il proprio culto nella moschea di Alhaji Muhammadu Ndimi  agli inizi degli anni 2000. Una frangia di questo gruppo, non ancora conosciuto col nome di Boko Haram, accusava la cittร  e lโ€™establishment islamico di essere intollerabilmente corrotti e irrecuperabili. Per questi motivi si ritirarono nella cittadina di Kanama, nello Stato federato di Yobe, al confine col Niger. Qui il gruppo si scontrรฒ violentemente, nel 2003, con la polizia a seguito di una disputa sui diritti di pesca in uno stagno locale. Da questo episodio scaturรฌ un feroce assedio da parte dellโ€™esercito alla moschea in cui si erano rifugiati i membri del gruppo: la maggior parte di questi morirono. I sopravvissuti fecero ritorno a Maiduguri e, sotto la guida di Ustaz Moahmmed Yusuf, intrapresero il processo di istituzione della moschea del gruppo. Fu in questโ€™occasione che compare per la prima volta il termine โ€œBoko Haramโ€, con il quale ci si riferiva agli abitanti e che spesso viene tradotto con โ€œlโ€™educazione occidentale รจ proibitaโ€, mentre qualcuno preferisce tradurre il nome con โ€œlโ€™educazione occidentale รจ peccatoโ€. Il processo di istituzione porta il gruppo a mutare in organizzazione e la struttura della moschea ad ospitare una sorta di โ€œStato nello Statoโ€. Boko Haram si fornรฌ di un complesso dotato di una grande fattoria, una scuola, un consiglio decisionale ed una propria polizia religiosa. Al suo interno venivano accolti i rifugiati delle guerre dei paesi limitrofi ed i giovani nigeriani disoccupati o โ€œsenza speranzaโ€ ed a tutti venivano offerti riparo, cibo e istruzione. Proprio il tema dellโ€™educazione e dellโ€™istruzione รจ fondamentale nel pensiero di Boko Haram. Lโ€™organizzazione tuttโ€™oggi ritiene che lโ€™occidentalizzazione, i โ€œfalsiโ€ musulmani e i non-musulmani siano i colpevoli della corruzione, del mal governo nigeriano e delle disuguaglianze economiche nel paese. Nel 2007 Yusuf commissionรฒ lโ€™omicidio dello sceicco e predicatore Jaโ€™afar, esponente politico e religioso della regione, molto critico verso lโ€™integralismo di Boko Haram. Lโ€™omicidio decreta il distaccamento ufficiale dallโ€™establishment musulmano della Nigeria settentrionale e dimostra come nello Stato non sia presente un’idea di Islam omogenea. Da qui in poi vi fu un crescente attrito tra lโ€™autoritร  statale e Boko Haram fino a sfociare in un conflitto aperto a partire dal luglio 2009. Lโ€™organizzazione quindi ha cominciato a portare avanti la lotta armata per imporre una forma rigorosa di Shariโ€™a al fine di sconfiggere la cultura occidentale e lโ€™occidentalizzazione. Da questo momento Boko Haram diventa unโ€™organizzazione terroristica che segue la corrente ฤŸihฤdista dei salafiti e โ€œgiustificaโ€ lโ€™uso delle violenza e delle armi per perseguire lโ€™obiettivo di rovesciare i sovrani apostati. La critica di Boko Haram non si limita ai โ€œnon-musulmaniโ€ ma รจ rivolta anche contro i Salafiti โ€œpuristiโ€ (coloro che si impegnano principalmente a preservare la purezza dellโ€™Islam) e tutti coloro che non seguono il messaggio dellโ€™organizzazione. Questi infatti vengono accusati di non opporsi alle ingiustizie che i musulmani subiscono e, pertanto, di non seguire il proprio credo fino in fondo. La leadership di Abubakar Shekau e il giuramento di Boko Haram allโ€™Islamic State Nel 2009, attraverso โ€œlโ€™operazione Flushโ€, la polizia arresta dei membri di Boko Haram, dando inizio a scontri cruenti e ad unโ€™escalation di attentati. Nel luglio dello stesso anno Yusuf viene arrestato e muore in prigione, le autoritร  hanno dichiarato che la morte รจ avvenuta durante un tentativo di fuga. Per un breve periodo, la polizia riesce a sopraffare momentaneamente lโ€™organizzazione, che si ritira cosรฌ dalla scena nigeriana. Secondo lโ€™intelligence ci sono diverse ipotesi riguardo al ritiro dellโ€™organizzazione terroristica. Alcuni membri di Boko Haram sembrerebbero aver trovato riparo e sostegno presso altri gruppi ฤŸihฤdisti stabiliti nel Sahel, mentre altri nei campi di addestramento dei ribelli in Algeria. Secondo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, invece,  i membri di Boko Haram si sono rifugiati e addestrati in un campo ribelle di Tuareg nel Mali. Fonti piรน certe si hanno perรฒ sugli spostamenti di Abubakar Shekau. Shekau era lโ€™ex braccio destro di Yusuf e prese il comando di Boko Haram in seguito alla morte di questโ€™ultimo. Durante il periodo di โ€œletargoโ€, il leader dei terroristi si รจ rifugiato dapprima nella foresta di Sambisa, poi sui monti Mandara al confine tra Nigeria e Camerun. Nel frattempo perรฒ, le diverse cellule terroristiche diffuse in gran parte dellโ€™Africa si sono mantenute in contatto e si spostavano a piedi in gruppi di 5, 10 o massimo 20 persone per non dare nellโ€™occhio. Durante questo periodo si sospetta che esponenti locali, appartenenti al mondo della politica e dellโ€™economia, abbiano visto in Boko Haram unโ€™opportunitร  per far valere i propri interessi ed abbiano iniziato a finanziare lโ€™organizzazione. Ciรฒ ha permesso un ritorno ancora piรน violento di Boko Haram. Nei primi mesi del 2011 lโ€™organizzazione torna sulla scena nigeriana attraverso operazioni sanguinose e rapine a banche, convogli di denaro e ad attivitร  commerciali in tutta la regione del bacino del lago Ciad. A partire dallโ€™agosto dello stesso anno poi, ci sono stati attacchi quasi settimanali da parte dei miliziani che hanno

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Essere donne in Nigeria: la violenza di Boko Haram

Lโ€™intensificarsi della violenza e delle atrocitร  dellโ€™organizzazione terroristica Boko Haram in Nigeria si รจ abbattuta piรน ferocemente sulle donne del paese. I rapimenti e la conseguente schiavitรน delle donne da parte di Boko Haram sono costanti e solo il rapimento di quasi 300 studentesse nella cittร  di Chibok nel 2014 ha finalmente attirato lโ€™attenzione dei media internazionali sullโ€™organizzazione terroristica. #BringBackOurGirls: Boko Haram e i rapimenti di donne Nel 2014 Boko Haram controllava la maggior parte dei territori della Nigeria nordorientale. Lโ€™organizzazione terroristica ha attaccato e, in alcuni casi, โ€governatoโ€ piรน di 130 villaggi e cittร , dove ha imposto la sua interpretazione della Shariโ€™a. I miliziani di Boko Haram hanno perpetrato uccisioni, raso al suolo e saccheggiato case, imprese, scuole, chiese, mercati e strutture sanitarie negli Stati federati di Borno, Yobe e Adamawa. Dal 2009 al 2014 lโ€™organizzazione terroristica ha distrutto almeno 211 scuole nel solo Stato di Borno e rapito piรน di 500 donne e ragazze, di queste almeno 100 sono fuggite. Alcune delle donne rapite hanno subito diversi abusi: violenze sessuali, matrimoni forzati e conversioni forzate.  Il 14 aprile del 2014 lโ€™organizzazione ha messo in atto il piรน grande rapimento di ragazze avvenuto finora: Boko Haram ha catturato 276 studentesse di una scuola secondaria gestita dal governo a Chibok, nello Stato di Borno. La notizia del rapimento ha avuto una rapida diffusione suscitando la campagna social media #BringBackOurGirls, un grido internazionale per il rilascio delle studentesse. Lโ€™atteggiamento del governo, verso il rapimento ed il movimento, viene esemplificato dallโ€™arresto nel maggio 2014 di due donne che avevano guidato le proteste di Abuja, la capitale nigeriana. Gli attivisti sostengono che sia accaduto per il volere della moglie dellโ€™allora presidente Goodluck Jonathan. Patience Jonathan ha infatti accusato le donne di aver messo in cattiva luce il governo del marito. Il rapimento di Chibok ha rappresentato uno spartiacque importante: prima del rapimento i funzionari del governo del nord-est della Nigeria negavano lโ€™esistenza dellโ€™insurrezione di Boko Haram e dei rapimenti delle donne. Purtroppo queste non sono state nรฉ le prime, nรฉ le ultime ragazze rapite da Boko Haram. Nonostante lโ€™indignazione internazionale seguita alla campagna #BringBackOurGirls, i rapimenti non si sono fermati. Un caso analogo a quello della scuola di Chibok รจ accaduto il 19 febbraio 2018: i miliziani di Boko Haram hanno rapito 110 ragazze tra gli 11 e i 19 anni in una scuola femminile di Dapchi, nei pressi del confine Nord-Est tra Nigeria e Niger. Lโ€™obiettivo dellโ€™organizzazione, in questo caso, erano le ragazze piรน piccole in quanto nella scuole di Dapchi erano presenti classi inferiori rispetto alla scuola di Chibok. La ragione รจ da ritrovare nel fatto che Boko Haram โ€œselezionaโ€ ragazze molte giovani e donne anziane per usarle negli attentati terroristici, mentre le ragazze in etร  da concepimento, tra i 14 e i 19 anni, vengono ritenute piรน utili per la procreazione. Il destino delle ragazze catturate da Boko Haram puรฒ assumere due tragiche alternative: diventare delle bambine kamikaze o essere usate per la procreazione. Vivere sotto Boko Haram: le testimonianze delle donne rapite Le donne rapite da Boko Haram sono state costrette a vivere al fianco dei miliziani per giorni o mesi prima di riuscire a fuggire. Spesso alle ragazze rapite sono stati assegnati compiti domestici, come cucinare, mentre altre sono state costrette a sposarsi ed a fare sesso con i membri di Boko Haram. Si ritiene quindi che Boko Haram stia cercando di โ€œsostituireโ€ le famiglie che i combattenti hanno dovuto lasciare quando lโ€™esercito nigeriano ha costretto i miliziani a lasciare i villaggi ed a rifugiarsi nella boscaglia. Le ragazze di fede cristiana, inoltre, sono state costrette a convertirsi allโ€™Islam mentre, in alcune occasioni, le donne musulmane sono state lasciate andare. Ciรฒ sta avendo effetti sulle tensioni storiche che vi sono in Nigeria tra le comunitร  cristiane e quelle musulmane in quanto le azioni di Boko Haram stanno aggravando la situazione. Una delle testimonianze delle donne rapite da Boko Haram vede protagonista una giovane donna di 19 anni che รจ stata rapita poco dopo gli eventi di Chibok insieme al suo bambino e ad altre 5 ragazze. La donna รจ stata costretta a dormire sotto un albero ma una notte venne svegliata da uno dei miliziani che lโ€™ha condotta in un cespuglio buio. Il miliziano lโ€™ha fatta sdraiare per terra con il suo bambino al lato. Lei ha cominciato a piangere ed a pregare di non farle del male. Lui disse: “O ti uccido o faccio a modo mio”. Poi la violentรฒ. Il giorno dopo i miliziani la liberarono dopo che lei finse di convertirsi dal cristianesimo allโ€™Islam. Unโ€™altra ragazza che ha avuto il coraggio di raccontare la sua esperienza aveva 18 anni  quando รจ stata rapita e tenuta prigioniera per tre mesi. La ragazza ha interagito direttamente con il leader di una cellula di Boko Haram ed aveva informazioni dettagliate su come funzionava il campo, sul fatto che si trovava a Gwoza e sul rapporto con il principale campo di Boko Haram nella foresta di Sambisa. Aveva anche informazioni su come Boko Haram controllava i gruppi di sicurezza. Uno dei peggiori ricordi della ragazza รจ stato il momento in cui lโ€™organizzazione terroristica lโ€™ha usata come esca per attirare nuovi combattenti o vittime. Boko Haram le chiese di trovare uomini cristiani e di portarli nella boscaglia in modo da poterli rapire. Una volta tornati al campo hanno chiesto loro di rinunciare al cristianesimo, di accettare lโ€™Islam e di diventare membri di Boko Haram. Quando si rifiutarono, i miliziani cominciarono a tagliare le gole spargendo sangue dappertutto. La ragazza รจ scappata, ma il suo calvario รจ tutt’altro che finito. Secondo altre ragazze sfuggite a Boko Haram, i ribelli la stanno cercando. Credono che sia incinta del figlio del loro capo e vogliono il bambino. Si sposta di casa in casa quasi ogni notte, sperando che i miliziani non la trovino. A queste testimonianze si aggiungono quelle delle ex-prigioniere che hanno riconosciuto i volti delle compagne di prigionia tra gli attentatori. Ciรฒ ha confermato che Boko Haram ha costretto alcune

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Sversamenti di petrolio nel Delta del Niger: disastri ambientali e sanitari in Nigeria

Il Delta del Niger รจ uno dei 5 ecosistemi piรน inquinati del mondo a causa degli sversamenti di petrolio che colpiscono ancora oggi sia lโ€™ambiente che le popolazioni locali, come nel caso degli Ikebiri e degli Ogoni. Lโ€™industria del petrolio, storica in un paese come la Nigeria, rappresenta la causa principale di conflitti violenti, disastri ambientali e disastri sanitari che sono ormai strutturali. Tale tematica, inoltre, interessa anche lโ€™Italia dal momento che nel 2018 ha avuto inizio presso il Tribunale di Milano il processo civile che vede coinvolte lโ€™ENI, con la sua controllata nigeriana, e il popolo degli Ikebiri. La situazione ambientale del Delta del Niger e i danni alla salute subiti dalla popolazione nigeriana Il Delta del Niger รจ una regione ricca di petrolio nel sud-est della Nigeria, qui le attivitร  delle multinazionali del petrolio (come Shell, Exxon Mobil, Chevron Texaco, Total Fina Elf, Eni/Agip) hanno procurato gravi danni ambientali, sociali ed economici. Nello specifico lโ€™inquinamento viene causato dalle perdite di greggio che fuoriescono dalle tubature vecchie degli oleodotti che si estendono per centinaia di chilometri allโ€™interno del territorio. Oltre agli sversamenti di petrolio che si riversano nellโ€™acqua del fiume e lungo le sue sponde, un altro grande problema che affligge questo territorio รจ il fenomeno del Gas flaring, la combustione del gas in eccesso estratto insieme al petrolio. Questo gas potrebbe essere reimmesso nel sottosuolo oppure utilizzato per i fabbisogni energetici della Nigeria. Invece viene bruciato dalle multinazionali perchรฉ ciรฒ rende lโ€™estrazione del petrolio molto piรน veloce, abbassando cosรฌ i costi di gestione e di produzione. Di conseguenza le persone che abitano in queste zone respirano aria inquinata, mangiano pesce contaminato (quel poco che รจ rimasto nellโ€™area) e bevono acqua mista a petrolio. Secondo il programma delle Nazioni Unite per lโ€™Ambiente, i livelli di tossicitร  sono 900 volte superiori a quelli consentiti dallโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร  (OMS). Conseguentemente รจ aumentata anche la diffusione di malattie: problemi respiratori, malattie della pelle e degli occhi, disturbi gastrointestinali, leucemie e cancro. Infine occorre notare che lโ€™attivitร  di estrazione, inquinando il bacino idrico ed i terreni, ha distrutto le coltivazioni di sussistenza. A ciรฒ si aggiunge lโ€™espropriazione dei terreni della popolazione nigeriana ad opera del governo, in virtรน di trattati siglati con le multinazionali negli anni โ€˜60 del secolo scorso e da allora rimasti invariati. Lโ€™industria del petrolio in Nigeria Il petrolio da solo costituisce il 95% delle esportazioni e il 65% del bilancio nazionale della Nigeria, per questo motivo il tema dei violenti conflitti per la gestione di questa risorsa รจ ricorrente nella storia coloniale e post coloniale del paese.  Lโ€™industria del petrolio nel Delta del Niger vede coinvolti sia il governo della Nigeria che le societร  controllate da grandi compagnie multinazionali, come Shell, Exxon Mobil, Chevron Texaco, Total Fina Elf ed Eni/Agip, oltre ad alcune societร  nigeriane. A tal proposito lโ€™esplorazione e la produzione del petrolio sono realizzate dalle โ€œjoint ventureโ€ (associazioni temporanee di imprese) di cui fanno parte la Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC), controllata dal governo, e una o piรน compagnie petrolifere estere che hanno siglato contratti di associazione e partecipazione con la NNPC. In questo modo la NNPC detiene la quota di maggioranza, lasciando alle multinazionali il ruolo operativo sul campo. Di fatto le compagnie gestiscono vastissime porzioni di territorio, si pensi al fatto che la sola Shell Petroleum Development Company of Nigeria (SPDC) gestisce unโ€™area di oltre 31.000 chilometri quadrati, costruendo buona parte delle infrastrutture petrolifere vicino alle abitazioni, alle coltivazioni e alle fonti dโ€™acqua delle comunitร . Le comunitร  che vivono sul Delta del Niger perรฒ non traggono benefici dalla ricchezza del petrolio e, nonostante la presenza di 606 pozzi petroliferi, la Nigeria resta uno tra i paesi africani piรน poveri. Gli unici ad arricchirsi con il petrolio sono quindi le multinazionali e le รฉlite locali, situazione che ha perรฒ suscitato da una parte proteste e mobilitazioni, dallโ€™altra repressioni violente da parte dello Stato e dagli agenti della sicurezza privata assunti dalle compagnie. Occorre inoltre notare che il 60% della popolazione del Delta del Niger sopravvive grazie ad attivitร  direttamente collegate allโ€™ecosistema. In altre parole quando le coltivazioni e le zone di pesca vengono danneggiate, gli abitanti non hanno la possibilitร  di trovare fonti di reddito alternative rispetto a quelle perdute sprofondando ancor piรน nella povertร . In questo ecosistema quindi non si puรฒ vivere secondo il motto della Nigeria โ€œUnitร  e fede, pace e progressoโ€ poichรฉ davanti alle persone sempre piรน spesso si presentano due alternative: la lotta o la migrazione. Il Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni e Il movimento per lโ€™emancipazione del Delta del Niger Le comunitร  locali, appoggiate principalmente dal Movimento per lโ€™emancipazione del Delta del Niger e dal Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni, si oppongono alle politiche di sfruttamento portate avanti dalle multinazionali e chiedono la bonifica dei corsi dโ€™acqua e dei terreni oltre che una piรน equa distribuzione dei proventi del petrolio come risarcimento del debito ecologico. Il Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni, popolazione principale della regione del Delta del Niger, conduce dal 1990 una campagna non violenta contro il degrado ambientale. Gli Ogoni sono un popolo indigeno colpito dallo sfruttamento intenso delle risorse petrolifere concesso dalla giunta militare alla multinazionale Shell negli anni โ€˜80. Secondo lโ€™accordo stipulato tra le parti, pur se formalmente le terre sono rimaste nelle mani della popolazione, la Shell poteva sfruttare le risorse presenti ed era obbligata a destinare solo lโ€™1,5% delle royalties derivanti dai guadagni alla popolazione locale. Dopo numerose battaglie condotte dal Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni, si รจ raggiunto un accordo in virtรน del quale la Shell deve destinare alla popolazione piรน del 15% delle royalties. Oltre a questo, un importante risultato conseguito dal leader del Movimento Ken Sawro-Wiwa รจ stato quello di essere riuscito ad attirare lโ€™attenzione internazionale ricorrendo a concetti forti e di impatto per descrivere il problema. Uno degli esempi piรน lampanti รจ il concetto di โ€œGuerra ecologicaโ€. Nel 1995 perรฒ Ken Sawro-Wiwa, e otto attivisti furono arrestati e condannati a morte

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