Camerun

Camerun

(a cura di Angelo Lerro)

Di antichissima civilizzazione i territori camerunensi spaziano dalle sponde del lago Ciad fino a giungere ad una lunga linea di costa bagnata dalle acque del Golfo di Guinea. Rare furono, fino all’arrivo degli europei, le formazioni istituzionali stabili e relativamente estese.  L’impero Kanem-Bornu (700 – 1800 d.C.) invece seppe bene mantenere il controllo di una vasta area, fra cui anche alcuni territori dell’attuale Camerun settentrionale (i territori dell’Impero erano estesi per lo più nell’odierno Ciad). I primi europei a toccare le coste camerunesi si ritine siano stati i portoghesi nel 1472 attraccando alla voce del fiume Wouri, da cui lo Stato oggi prende il nome, (i portoghesi chiamarono il fiume Rio dos Camarones “fiume dei gamberi”). La forte presenza malarica della zona impedì per molti decenni la penetrazione degli europei nell’entroterra camerunense. Del resto solo nel XIX secolo, con l’invenzione dei farmaci antibiotici, fu possibile stabilire floride basi commerciali sulla costa e lungo i principali fiumi dello Stato. Ben presto la regione divenne di grande importanza per la tratta degli schiavi. Come i portoghesi anche i tedeschi (compagnia commerciale con sede ad Amburgo) nel 1868 cominciarono la loro penetrazione nel Paese attraverso l’esplorazione del fiume Wouri. Negli anni successivi la formazione dell’Impero tedesco, guidato dal celebre cancelliere Birsmack, le spedizioni commerciali in Camerun da parte delle grandi compagnie industriali tedesche aumentarono e divennero più pervasive nel territorio, in larga parte ancora del tutto inesplorato. L’influenza tedesca fu infatti caratterizzata, nei suoi primi vagiti, dalla preferenza dell’aspetto commerciale su quello militare. Fu solo nel 1884, tramite con accordo con le popolazioni locali, che fu creato un protettorato tedesco in Camerun, confermato poi dalla Conferenza di Berlino dello stesso anno. Con il passare degli anni l’influenza tedesca sulla regione aumentò progressivamente divenendo una colonia, sulla falsa riga di quelle francesi e britanniche. Nei primi anni del XX secolo i tedeschi si interessarono sempre più alle rigogliose aree dell’entroterra che vennero successivamente utilizzate per fini agricoli. Con il Trattato Marocco-Congo stipulato con la Francia, la colonia tedesca si allargò notevolmente quasi raddoppiando la propria estensione a sfavore delle colonie francesi del centro Africa. Il piano tedesco era quello di unire il Camerun (costa occidentale) con le colonie africane-tedesche che si affacciavano sull’Oceano Indiano (costa orientale) creando così la MittleAfrika. Le aspirazioni tedesche si frantumarono nelle trincee della Prima guerra mondiale con il Trattato di Versailles (1919-20) - che mise la parola fine all’impero coloniale tedesco – a dare il “colpo di grazia”. Le colonie tedesche furono infatti divise fra Francia ed Impero britannico. Segnatamente, il Camerun passò per quasi la sua totalità sotto il controllo della Repubblica francese mentre alcuni territori settentrionali e nord-occidentali al Regno Unito. Il dominio francese non fu troppo diverso da quello tedesco, lasciando in alcuni casi ampi terreni alla proprietà di ricchi industriali tedeschi; il dominio inglese invece fu più burbero, in quanto i territori camerunesi divennero de facto una colonia inclusa all’interno della più importante colonia nigeriana.

Dall’indipendenza ad oggi

Il dominio francese e britannico prese la forma del protettorato, confermati nel 1946 dalle Nazioni Unite all’indomani della Seconda guerra mondiale. I primi movimenti indipendentisti camerunensi si formarono nei territori francesi ed in pochi anni portarono, grazie anche ad il sostanziale disinteresse francese, alla proclamazione d’indipendenza dell’ex colonia del Camerun francese; la colonia camerunese britannica dopo un referendum si divise fra regioni che si unirono alla Nigeria e regioni che si unirono al nascente nuovo Stato, dando così vita alla Repubblica federale del Camerun. Il primo presidente eletto fu Ahdjo che soppresse i vari movimenti indipendentisti colpevoli, nella sua ottica, di non accettare le modalità di creazione del nuovo Stato, e poi promosse un apparato istituzionale il cui unico fulcro era il partito del presidente. Lo stesso Ahdjo nel 1972 scavalcò la Federazione – composta dai gli Stati federati anglofoni, ex colonie britanniche, e quelli francofoni - centralizzando il potere e creando la Repubblica Unita del Camerun; fin da subito la comunità anglofona, residente nell’ex protettorato britannico, manifestò forti malumori per la scelta del presidente. Biya, protetto di Ahdjo, divenne presidente vincendo tutte le elezioni successive attraverso un forte radicamento nell’elitè camerunense ed un forte appoggio internazionale. Biya è tutt’ora in carica.

Forma di Stato, economia ed ambiente

La Repubblica camerunense dopo la riforma unitaria del 1972 divenne uno Stato fortemente accentrato rispetto ai canoni degli altri Stati africani della regione. Gli abitanti della ex colonia britannica (anglofoni) da tempo lamentavano forme di discriminazione rispetto alla maggioranza francofona residente nel resto del Paese. Il sentimento anticentralista della minoranza di lingua inglese portò alla formazione di numerosi gruppi separatisti che nel 2017 proclamarono l’indipendenza e la formazione dello Sato di Ambazonia. Il governo centrale ed i gruppi separatisti armati stanno dando vita ad un lungo conflitto, caratterizzato da ambo le parti da truci violenze nei confronti della popolazione civile. La risoluzione del conflitto appare, ad oggi, ancora molto lontana. Non considerando il conflitto odierno nelle regioni anglofone del Paese, il Camerun è considerato uno dei Paesi più pacificati dell’Africa Sub-sahariana. Ciò ha permesso negli anni che l’interesse di molti investitori stranieri aumentasse progressivamente. I tassi di crescita camerunesi infatti, sono alti e costanti. Il settore trainante dell’economia è il secondario per via di importanti industrie petrolifere e di acciaierie; anche il settore primario registra importanti risultati grazie alla coltivazione di cacao, caffè e legumi. Drammaticamente basso rimane però ancora il pil pro capite, stimato in circa 2.400 dollari l’anno. Il paesaggio camerunese è molto diversificato; oltre infatti alle floride coste occidentali, meta anche di turismo, nel nord stanno aumentando ad un ritmo sempre più rapido le zone desertiche. Sono proprio quest’ultime a destare maggior preoccupazione per quanto concerne il surriscaldamento climatico. La siccità e la progressiva evaporazione del lago Ciad stanno mettendo a serio rischio miglia di famiglie della regione, che oltre ad una sempre più frequente mancanza d’acqua, soffrono anche la riduzione costante dello spazio coltivabile.

Popolazione

La popolazione camerunese conta più di venti milioni di abitanti distribuiti per la maggior parte nelle zone settentrionali ed occidentali, le principali città invece sono la capitale Yaoundè e Douala. Da un punto di vista etnico più di 200 sono gruppi individuabili, ma molti di essi si riconoscono in una più ampia formazione etnica. In particolare circa il 40% della popolazione si ritine di etnia Bamileke, di origine semi-bantu, molto orientati all’agricoltura e ai commerci. Il secondo gruppo etnico sono i Beti-Pahuin i quali strinsero forti rapporti con i colonizzatori tedeschi. Altri rilevanti gruppi etnici sono i Duali, diffusi sulla costa e con alte percentuali di istruzione primaria, e i Kirdi etnia che mai si convertì all’Islam (Kirti vuole dire pagano). Da sottolinearsi come nella Repubblica camerunese poco diffusi sono i conflitti di tipo etnico e religioso. La Costituzione garantisce libertà di confessione e di culto e non si ravvisano tensioni su questo punto. Circa il 70% della popolazione si dichiara cristiano, di cui più della metà di fede cattolica, mentre i credenti mussulmani sono circa il 20% dei camerunesi. Le lingue ufficiali in Camerun sono il francese e l’inglese che però non sono ugualmente diffuse: solo il 22% dei camerunesi è anglofono e si concentrano nelle regioni di ex dominio britannico (confinanti con la Nigeria).

Diritti umani

Il Camerun per quanto appaia complessivamente pacificato, se comparato agli Stati limitrofi, conta al proprio interno diffuse violazione dei diritti umani. Da un punto di vista dei diritti politici il presidente Buyi ha da sempre cercato di sopprimere il più possibile le manifestazioni di dissenso pacifico. Numerosi e diffusi sono gli arresti e le torture per coloro che si oppongono al governo presidenziale; molti giornalisti sono costantemente in pericolo e ricevono minacce e violenze da parte della polizia e dall’esercito. La condizione delle donne risulta particolarmente grave. L’OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari) ha rilevato che il numero di volenze sono in aumento, sono arrivate al picco di quasi 500 segnalazioni al mese. Di queste circa il 30% sono segnalazioni di violenze sessuali, ma si ritiene che sia i numeri assoluti che le violenze sessuali siano molte di più di quelle segnalate dall’autorità. Anche la comunità LGBTQ+ camerunese soffre una condizione di grave discriminazione. Ad oggi i rapporti fra persone dello stesso sesso sono illegali e puniti dal Codice penale con una pena fino a 5 mesi, inoltre moltissimi sono le denunce di violenze e percosse operate o dalle autorità o da gruppi omofobi. Oltre a ciò deve sommarsi, per quanto in modalità diverse, che sia per le donne che per la comunità LBGTQ+ vi è una forte discriminazione sociale. Appare difficile infatti accedere al credito (quindi all’impresa) nonché a trovare un lavoro regolarmente retribuito. Infine va segnalata la tragica situazione in cui versano le popolazione delle regioni anglofone teatro, dal 2017, di una logorante guerra fra i gruppi separatisti armati ed il governo centrale. I separatisti, visto l’importante differenza di mezzi e di uomini, hanno impostato i loro attacchi alle truppe presidenziali attraverso azioni di guerrilla. I morti militari sono relativamente pochi ma chi sta soffrendo enormemente la guerra sono le popolazioni civili dell’area. Entrambi gli schieramenti infatti perpetuano quotidianamente violenze a danno dei civili; i due schieramenti, attraverso uccisione e ferimenti, tengono sotto ricatto la controparte. Il conflitto, come spesso accade, ha anche causato un enorme numero di sfollati, circa 700.000, di cui la maggioranza sono donne e bambini.

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Per approfondimenti: https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/02/28/guerra-camerun-violazioni-diritti-umani-abusi/ https://www.osservatoriodiritti.it/2021/05/11/camerun-lgbt-gay-lesbiche-bisessuali-transgender/ https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/elezioni-camerun-un-voto-uscire-dalla-crisi-25027 http://www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=032 https://www.amnesty.org/en/location/africa/west-and-central-africa/cameroon/report-cameroon/ https.://ilmanifesto.it/in-ambazonia-la-guerra-invisibile-pagata-dai-civili/ https..://it.ripleybelieves.com/ethnic-groups-of-cameroon-2779

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