La guerra la subiscono per primi i più vulnerabili. Questa è la cruda realtà che si trascina da anni nello Yemen e che ha negato l’infanzia di moltissimi bambini. I combattimenti e i bombardamenti hanno reso sempre più tetro il futuro con la distruzione di 1600 scuole e portando le famiglie alla fame e ai debiti. Per poter sopravvivere molte famiglie hanno spinto le proprie bambine, anche sotto i 10 anni, verso matrimoni precoci. Nel governatorato di Amran, nel nord del paese, le famiglie stremate hanno dato in sposa bambine anche piccolissime, in un caso anche di tre anni, per poter comprare cibo e salvare il resto della famiglia.

La pratica dei Matrimoni precoci in Yemen

Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) nel 2016 rilevava un aumento del matrimonio infantile dopo lo scoppio della guerra, avvenuto nel 2015, con un età prevalente di 15 anni. Secondo la ricerca, nel nord dello Yemen il 72% degli intervistati si è sposato tra i 13 e i 15 anni (sia maschi che femmine) e il 17% si è sposato tra gli 8 e i 12 anni. Mentre nel sud il 62% si è sposato prima dei 16 anni. Dopo quasi quattro anni di guerra l’Oxfam denunciava l’aumento esponenziale dei prezzi dei beni alimentari che ebbe la conseguenza di ridurre sull’orlo della carestia dieci milioni di yemeniti e costringendo le famiglie a usare le spose bambina come merce di scambio. Occorre specificare, però, che per lungo tempo la pratica dei matrimoni precoci è stata abituale nello Yemen ma durante il proseguimento della guerra ha raggiunto proporzioni e modalità scioccanti. Solitamente le ragazze yemenite non venivano date in sposa prima degli 11 anni, seppur venivano costrette a svolgere lavori domestici in casa del futuro marito. La guerra ha ridotto la popolazione allo stremo e per far fronte alla carestia le prime a pagare sono le future donne yemenite. I conflitti hanno sfollato molte famiglie, costringendole a fuggire in aree isolate e prive di tutto. Si tratta di posti senza servizi essenziali, scuole o presidi sanitari. La vita di queste famiglie e donne nello Yemen scorre in piccole tende o case di fango che non riparano dal sole, dalla pioggia o dal freddo dell’inverno. Le famiglie, che possono contare fino a 15 persone, comprese persone anziane e bisognose di cure, vivono senza reddito e senza possibilità di lavorare o procurarsi cibo a sufficienza. In queste condizioni gli adulti si privano di cibo per darlo ai figli o si riducono il numero di pasti quotidiano. Spesso per poter comprare acqua, cibo e medicine le famiglie sono costrette a chiedere prestiti. Tutto ciò ha aumentato la povertà e la pressione socio-economica sulle famiglia e ha portato a un aumento della pratica del matrimonio precoce, già in uso nelle comunità rurali. In particolar modo “l’uso” delle spose bambina è stato visto come un meccanismo capace di sostentare la famiglia e affidare le bambine ad un’altra famiglia. Questo è dovuto anche al crollo della sicurezza e delle istituzioni giudiziarie e sociali che hanno aumentato il numero di minacce percepite alla sicurezza e al benessere familiare delle bambine yemenite. 

Le testimonianze delle spose bambina dello Yemen

Queste bambine portano con sè storie e testimonianze come quella di Hanan, bambina di 9 anni. Hanan da quando è sposata ha dovuto smettere di andare a scuola e veniva picchiata dalla suocera. Ogni volta che questa bambina scappava per poter tornare dai propri genitori, veniva picchiata dagli stessi familiari. La stessa famiglia ha dato in sposa la sorella di tre anni. La famiglia di queste spose bambina sono consce di come sia profondamente sbagliato ma allo stesso tempo hanno sentito di non aver scelta. La dote ricevuta in cambio ha mantenuto in vita il resto della famiglia. Un’altra testimonianza e storia è quella di Zainab. La vita di questa bambina yemenita è diventata un inferno da quando, a 12 anni, ha perso entrambi i genitori. Insieme alla sorella maggiore Ayan è stata affidata ad una zia ed entrambe hanno patito violenze e vessazioni. Alla fine entrambe sono state cedute in sposa e a loro volta si sono aggiunte al destino delle migliaia di spose bambina.

La nuova denuncia di Human Rights Watch e i rischi per i diritti delle donne e dell’infanzia

Nel febbraio 2020 Human Rights Watch ha invitato il Comitato per l’eliminazione di Discriminazione contro le donne ad esaminare la situazione dello Yemen e a garantire il rispetto della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. Human Rights Watch ha segnalato che l’instabilità economica e la povertà nello Yemen sono tra i motivi prevalenti che spingono i bambini al matrimonio. Le ragazze dello Yemen che si sposano in giovane età corrono, inoltre, maggiori rischi durante la gravidanza, comprese complicazioni durante il parto che possono portare alla morte. Qui la violazione dei diritti dell’infanzia e dei diritti delle donne si intrecciano in quanto, oltre a vedersi preclusa l’istruzione, le ragazze yemenite possono essere esposte a violenza domestica. La legislazione Yemenita attualmente non ha un’età minima per il matrimonio e già nel 2010 Tawakkul Karman aveva provato a difendere i diritti delle donne dello Yemen. Successivamente in Parlamento si è tentato di innalzare l’età minima per il matrimonio a 18 anni attraverso la Conferenza nazionale di dialogo (2013-2014) che ha progettato una nuova costituzione che includeva il divieto per i matrimoni precoci. Nell’aprile del 2014 era stata presentato un progetto sui diritti dei minori e delle donne che stabiliva a 18 anni l’età minima per il matrimonio nello Yemen. Doveva esserci l’adozione e la revisione in Parlamento ma il suo status è attualmente “scaduto” poiché il mandato di 6 anni è terminato lasciando, inoltre, il potere diviso tra il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale e gli Houthi.

In generale le cause dei matrimoni tra i bambini sono la povertà, il prezzo della sposa, la dote, le tradizioni culturali, le leggi che permettono i matrimoni tra bambini, le pressioni religiose e sociali, le usanze regionali, l’analfabetismo e la percezione dell’incapacità delle donne di lavorare per denaro. Lo Yemen ha ratificato, però, la Convenzione su diritti del Fanciullo, che stabilisce un’età minima per il matrimonio a 18 anni, ed ha aderito alla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), che obbliga il libero e pieno consenso al matrimonio. Ad oggi le norme internazionali vengono disattese e rimane, quindi, in vigore una vera e propria compravendita umana causata da una drammatica guerra spesso dimenticata. Il matrimonio precoce è una negazione dei diritti dell’infanzia che priva le bambine del diritto al gioco e all’istruzione per renderle, spesso, spose di uomini più anziani. Queste giovani donne dello Yemen non hanno scelta, altrimenti le loro famiglie non potrebbero sostenersi, e subiscono violenze e abusi dagli uomini a cui sono state date in sposa. Queste bambine e future donne vedono negati i propri diritti e affidate a uomini che controlleranno la loro intera esistenza. 

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Vice-presidente Large Movements APS | Climate Change e Migration Specialist | Dottore in Relazioni Internazionali | Blogger in Geopolitica, Geoeconomia e tematiche Migratorie | Referente LM Environment

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