Conoscere è resistere!
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Le persone LGBTQ+ egiziane vivono una condizione estremamente drammatica: lasciate sole a fronteggiare le istituzioni, immerse in un contesto conservatore che le lascia ai margini della società. Negli ultimi anni, inoltre, quella che era una generale tendenza da parte dello Stato alla discriminazione, laddove possibile (non esistendo, in Egitto, una legge che punisca il “reato di omosessualità” o leggi affini), si è trasformato in un vero e proprio atteggiamento persecutorio attraverso norme emanate appositamente per colpire le minoranze sessuali. Senza
Il Sudan, che letteralmente significa “Terra dei Neri”, è uno Stato a maggioranza arabo-musulmana, la quale detta l’orientamento politico e religioso del Paese. Il processo di islamizzazione avviato il secolo scorso ha portato a discriminazioni che hanno fondamento nell’apparato legislativo e che hanno colpito non solo le minoranze etniche e religiose ma anche i membri appartenenti alla comunità LGBTQ+. Quadro Legislativo ed Impatto nella Società Civile Sebbene in Sudan non siano presenti esplicite leggi contro l’omosessualità, la sodomia è descritta come reato nel
Il Senegal è un Paese che presenta un quadro nazionale eterogeneo sia dal punto di vista etnico che da quello linguistico e religioso. Come molte altre nazioni limitrofe, in Senegal convivono diverse popolazioni che praticano diverse fedi e parlano diversi idiomi. L’etnia dominante è la Wolof, seguita dai Fula e dai Sérèr e da altre popolazioni ancora. La religione più diffusa invece è l’Islam, praticato da circa il 95% della popolazione, segue poi il Cristianesimo (5%) mentre il resto della popolazione pratica
Guardando alla storia dell’Afghanistan l’immagine che emerge è quella di un paese spesso scisso e frammentato, sconvolto da conflitti che lo hanno reso politicamente instabile e nel quale convivono più o meno armonicamente diversi sistemi di leggi che possono fare capo a fonti anche molto diverse fra loro. È nell’Islam, la religione ufficiale di stato secondo quanto afferma la Costituzione, che il paese ha spesso ritrovato la sua unità. Se queste sono le premesse, ad ogni modo, è abbastanza scontato
Dei paesi africani, la Nigeria è indubbiamente uno fra i più difficili in cui vivere se si è una persona LGBTQ+. Oltre alla criminalizzazione dell’omosessualità, la Nigeria è anche uno dei paesi rimasti nei quali è prevista una pena corporale e, a seconda dei casi, anche la pena capitale per questo “reato”. A ciò si unisce un contesto sociale particolarmente avverso alle persone della comunità, costrette a vivere la loro esistenza nell’ombra, lontano da sguardi indiscreti, col rischio di essere
In occasione del mese dedicato all’orgoglio LGBTQ+ noi di LM Pride vogliamo parlare di tre esempi positivi di rappresentanza politica del movimento arcobaleno nel mondo: tre esponenti politici che sono riusciti a raggiungere importanti risultati elettorali manifestando apertamente la propria identità od orientamento sessuale e portando avanti istanze contro la discriminazione della comunità LGBTQ+ nel proprio Paese, spesso mettendo a repentaglio la propria sicurezza personale. Claudia Lopez, Pinki Khatun e Mounir Baatour ci portano rispettivamente in Colombia, in Bangladesh ed
Le persone LGBTQ+ brasiliane vivono una condizione piuttosto singolare rispetto alle loro controparti in giro per il mondo o anche semplicemente in America Latina. Se da un lato, infatti, il Brasile può essere considerato uno dei precursori delle tutele nei confronti della comunità LGBTQ+, con le prime normative in materia che risalgono addirittura al XIX secolo, dall’altro rimane un paese le cui problematiche interne mettono spesso a rischio le persone più ai margini della società, nei quali spesso si ritrovano
La condizione delle persone LGBTQ+ in Bangladesh è parte di un mosaico più ampio, eterogeneo e complicato. Infatti, se è indubbio che la comunità sia oggetto di oppressione ed i suoi diritti vengano continuamente negati, è anche vero che la società civile si rivela lievemente più aperta al dialogo rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare. Inoltre, un certo tasso di rappresentazione delle istanze della comunità LGBTQ+ è presente grazie alla copertura della stampa e dei media nazionali. Lo stesso
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