A sud della città di Rio de Janeiro, in Brasile, si trova Rocinha, la più grande favela del paese e la decima per grandezza al mondo.
Questo slum, stando alle fonti ufficiali, conta circa 70.000 abitanti e solo dal 1993 viene considerato uno dei quartieri della città. Rocinha Si trova tra i quartieri di Gávea, São Conrado (due distretti molto ricchi e con l’imposta sul valore dei terreni più alta della città) e Vidigal (altra importante favela della città). Questa situazione aumenta ancora di più il contrasto urbano nel paesaggio della regione, infatti è l’immagine della disuguaglianza sociale che affligge il Brasile.
La storia dello slum di Rochinha
La favela Rocinha è nata nel 1930 intorno a un insediamento di italiani immigrati e di brasiliani del Nordest. All’inizio le baracche, composte da legno e altri materiali di recupero, doveva essere una zona per approvvigionamento di ortaggi e frutta per la fiera di Praça Santos Dumont di Gávea, dato che Rocinha sorgeva su un terreno dove vi era un’antica azienda produttrice di caffè. Il nome della favela ha origini molto particolari, infatti a chiunque chiedesse quale fosse l’origine dei prodotti che si compravano alla fiera, gli agricoltori rispondevano che provenivano dalla “roccia” (in portoghese rocinha) che si trovava sopra Gávea.
Negli anni ‘40 venne costruita la prima strada asfaltata che collegava Rocinha al quartiere Gávea. Questo collegamento portò molte persone a spostarsi in quei territori in quanto non erano occupati da nessuno. Ciò fu una delle cause della prima migrazione di massa verso la zona durante gli anni ’50. Con il passare del tempo costruirono le prime strutture in mattoni con annessi allacci (solitamente abusivi) ad acqua e elettricità. Questa crescita ha dato vita ai primi esercizi commerciali. La prima illuminazione delle strade però non era elettrica, ma vi era una persona addetta all’accensione delle torce per le vie e delle case più piccole.
Dal 1960 ha inizio l’espansione del quartiere a causa dell’apertura di due tunnel che aumentarono il lavoro nella regione. Però questa espansione, non essendo stata seguita dal governo, diventò incontrollabile: costruirono una casa sopra l’altra, effettuarono gli allacci dell’acqua con mezzi di fortuna e lasciarono le aree verdi al degrado. Perciò vi furono diverse proteste da parte degli abitanti che non ebbero i risultati sperati. Infatti, tutte queste condizioni hanno portato alla creazione di un focolaio di tubercolosi, che tutt’oggi è presente.
Guerre tra gang nello slum più grande del Brasile
Come succede spesso in slum come questi la guerra tra gang è all’ordine del giorno, per l’appunto Rocinha è tenuta sotto scacco dalla continua diatriba per il controllo di due gruppi molto influenti nell’ambito del narcotraffico e di affari illeci: Amigos dos Amigos e Comando Vermelho.
Comando Vermelho è un’organizzazione criminale nata nel 1969 nella prigione di Cândido Mendes di Rio de Janeiro da un gruppo di prigionieri che avevano combattuto contro la dittatura militare. Fino agli anni ’90 erano l’organizzazione criminale più influente della città carioca, ma ad oggi ha perso molto del suo potere a causa della morte o dell’arresto di alcuni esponenti principali. La loro discesa ha portato così alla nascita di nuovi gruppi criminali, tra questi Amigos dos Amigos, nata dal conflitto tra Comando Vermelho e Terceiro Comando (altro gruppo nato dalla scissione dai Comando Vermelho).
Dal 2005 gli episodi di violenza sono vertiginosamente aumentati, questo a causa della morte di Bem-Te-Vi (in portoghese ti ho visto bene), Erismar Rodrigues Moreira, capo del gruppo Amigos dos Amigos. Sebbene avessero perso il loro capo, l’organizzazione criminale continuò a controllare Rocinha indisturbata fino al 2011, quando venne carcerato il secondo di Erismar, Antônio Francisco Bonfim Lopes detto Nem. L’arresto è stato eseguito il 13 novembre all’interno dell’operazione della polizia per togliere Amigos dos Amigos da Rocinha a causa dell’avvicinarsi di due eventi sportivi molto importanti: i mondiali di calcio del 2014 e le olimpiadi del 2016. Per evitare sparatorie la polizia aveva annunciato il raid giorni prima, infatti Nem è stato intercettato all’interno del portabagagli della sua macchina mentre cercava di scappare.
Dal 2011 al 2017 è stato Comando Vermelho che ha avuto il controllo di Rocinha con a capo Rogério Avelino da Silva detto Rogério 157. Il nuovo “sindaco” di Rocinha non fece altro che aumentare i costi dei prodotti e far pagare ancora più tasse ai commercianti locali, arrivando nel 2017 a espellere la moglie di Nem da Rocinha. Alla notiza, Nem inviò tre persone a cercare Rogério 157, ma furono trovati morti dalla polizia. Da qui ha avuto inizio una guerra per il territorio brutale, caratterizzata da sparatorie in tutto il quartiere
Infatti, il 17 settembre 2017, Nem inviò altre 60 persone con l’intenzione di spodestare il Rogerio 157 e riprendere in mano lo spaccio del quartiere e di conseguenza il potere. Per cercare di interrompere questa guerriglia urbana la polizia intervenne il 22 settembre con 950 uomini dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, con altri 3.000 agenti pronti ad intervenire qualora ce ne fosse stato il bisogno. Durante il blitz della polizia, come al solito, a rimetterci furono i semplici abitanti della favela che si trovarono per molti giorni senza acqua potabile ed elettricità.
Il problema sanitario a Rochinha
Come abbiamo già detto uno dei problemi principali di Rocinha è la situazione sanitaria, uno degli aspetti cruciali. L’abusivismo sconfinato ha creato l’habitat ideale per la propagazione di malattie tra cui la tubercolosi. Infatti, le strade molto strette, la mancanza di luce nelle strade e lo scarico delle acque reflue all’aria aperta ha creato le giuste condizioni per la propagazione della tubercolosi, ma anche del colera e delle meningiti.
La tubercolosi è un grande problema perché la mancanza di medicinali per guarire il virus e l’alto numero di persone affette anche da HIV, continua tutt’oggi a mietere vittime. La situazione era diventata ancora più insostenibile nel maggio 2014, quando la mancanza di medicinali era tale che ne avevano a disposizione per due giorni di trattamenti ogni 15 giorni.
L’aspettativa di vita è inferiore di vent’anni rispetto al quartiere adiacente di Gávea. Infatti, nella favela di Rocinha sebbene vi sia un tasso di natalità molto alto, la popolazione sopra i 65 anni rappresenta solo il 5% degli abitanti, rispetto alla media del 21-22% del resto del paese.
Un altro problema è che l’intera struttura fognaria è costruita quasi interamente in eternit, il che espone la popolazione al rischio amianto. Inoltre, la popolazione di Rocinha è continuamente discriminata anche dal sistema sanitario, privandoli spesso del trattamento sanitario di base. Questa situazione si è ripetuta anche in questo periodo, dato che la propagazione del Coronavirus era molto facilitata dalla mancanza di igiene e dall’impossibilità di mantenere il distanziamento sociale.
Lo slum e la riqualificazione urbana
Il quartiere ha visto nascere i primi servizi solo a metà degli anni ’70 con la costruzione di asili nido, scuole, un giornale locale, un passaggio pedonale e dei fossi di canalizzazione. Invece per la costruzione della prima struttura sanitaria si è dovuto attendere fino al 1982, solo grazie al sostegno di un prete locale che lo ha costruito come regalo di Natale per la popolazione.
Per cercare di dare nuova linfa vitale alla favela, l’architetto Oscar Niemeyer costruì un ponte pedonale nel 2010 per cercare di connettere Rocinha al centro sportivo che si trova subito dopo l’autostrada Lagoa-Barra. Il ponte, inaugurato il 27 giugno del 2010, è stato realizzato grazie al Programma di Accelerazione di Crescita, che puntava a stimolare la crescita economica in Brasile. La passerella è lunga circa 60 metri, ha tre rampe di accesso (una dalla parte della favela e due dalla parte del centro sportivo) ed è costruita interamente in cemento. Sebbene la struttura sia tutta in cemento ha delle forme molto sinuose e gli archi del ponte sono a forma di M, questo per ricordare le forme di una donna carioca bella e ricca di curve.
Dopo le sparatorie del settembre 2017 il sindaco Marcelo Crivella annunciò una serie di lavori per far tornare alla normalità il quartiere. Con un investimento di 15 milioni di Real vennero fatti una serie di interventi tra cui: la sostituzione delle lampade spente dei lampioni, la riparazione delle mura delle abitazioni crivellate da colpi di arma da fuoco, la riapertura della Biblioteca Parque, della Scuola di Musica Rocinha e del Centro Lúdica, ed infine, ma molto importante, la costruzione della Nave do Conhecimento, ovvero un centro che permette l’accesso all’universo digitale e quindi propone corsi e workshop sul mondo digitale.
Uno dei progetti più interessanti all’interno della favela è il tour per le strade di Rocinha: l’obiettivo di questo tour è far vedere il quartiere come posto di cultura e arte e non come luogo di crimine, droga e malattie. Infatti, con questo tour è possibile vedere le varie opere di street artists, che hanno lasciato la propria firma, ed entrare a contatto con i vari progetti educativi.
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Fonti
- Mattia Ignazzihttps://migrazioniontheroad.largemovements.it/author/mattia-ignazzi/
- Mattia Ignazzihttps://migrazioniontheroad.largemovements.it/author/mattia-ignazzi/
- Mattia Ignazzihttps://migrazioniontheroad.largemovements.it/author/mattia-ignazzi/
- Mattia Ignazzihttps://migrazioniontheroad.largemovements.it/author/mattia-ignazzi/