Lupita: la forza dell’ape messicana

Guadalupe “Lupita” Vasquez Luna è un’attivista, artigiana e insegnante nativa messicana, nonché rappresentante del popolo Tzotzil-Maya presso il Consiglio Nazionale Indigeno del Messico (CNI), consigliera presso il Consiglio Indigeno del Governo (CIG) e prima donna a ricevere il bastone del comando dell’organizzazione Las Abejas de Acteal (Le Api di Acteal), di cui è membro. Lupita lotta da anni per portare alla luce le problematiche che affliggono le comunità native e, soprattutto, per ottenere verità e giustizia sul massacro di Acteal, di cui lei è una sopravissuta.  

La strage di Acteal

Il 22 dicembre 1997 un gruppo di paramilitari entra nella chiesa della comunità di Acteal e uccide 45 persone. All’epoca dei fatti Lupita ha 10 anni e riesce a salvarsi perché il padre le ordina di scappare e nascondersi tra le piantagioni di caffè. Quel giorno perde nove familiari: i genitori, la nonna, lo zio e cinque fratelli. Tutte le vittime, nativi Tzotzil-Maya, appartengono all’organizzazione Las Abejas, un movimento cristiano e pacifista che lotta per i diritti delle popolazioni indigene e che ha da sempre appoggiato gli obiettivi dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ma non i mezzi usati per raggiungere tali obiettivi, vale a dire la lotta armata. Per molti questo è il motivo del massacro avvenuto ad Acteal: un’offensiva contro una comunità indigena alleata della resistenza zapatista. Però la versione ufficiale delle indagini riduce tutto ad uno scontro tra popolazioni native evitando così il coinvolgimento dello Stato nel massacro o le omissioni di intervento da parte delle autorità locali, consapevoli dell’esistenza di gruppi di paramilitari nel Chiapas (regione in cui si trova Acteal). Da allora, i superstiti e i familiari delle vittime non hanno smesso di battersi per ottenere la verità. Grazie alle pressioni nazionali ed internazionali, il governo messicano ha aperto un’inchiesta che ha portato all’arresto e alla condanna delle persone direttamente coinvolte nel massacro, ma nessun esponente del governo locale e nazionale dell’epoca è stato accusato di essere il mandante di quel crimine. Sono passati più di 20 anni ma nulla è cambiato anzi, i paramilitari arrestati sono stati rilasciati e nel comune di Chenalhó, in Chiapas, si temono ripercussioni contro la popolazione. L’organizzazione Las Abejas ha deciso di portare il caso davanti la Corte Interamericana dei Diritti Umani, che ancora non si è pronunciata in merito, accusando lo Stato messicano di crimine contro l’umanità.

La figura di Lupita

Dopo la strage Lupita, una volta adulta, non ha mai smesso di lottare per ottenere giustizia insieme a Las Abejas per quello che accadde ad Acteal. È diventata un’attivista talmente importante nel contrasto alle politiche statali che rendono sempre più difficile la vita delle comunità indigene che nel 2018, quando il Consiglio Nazionale Indigeno decide di candidarsi per le elezioni presidenziali messicane, è stata scelta come consigliera del Consiglio Indigeno del Governo per la regione di Los Altos del Chiapas. In quel periodo viaggia per tutto il Messico per incontrare tante organizzazioni e rafforzare i legami instaurati per aiutare nelle cause di privatizzazioni ed espropri delle terre. Nel 2019 Lupita è protagonista del documentario “Lupita. Que retiemble la tierra” (Lupita. Lascia tremare la terra) diretto da Mónica Wise e Eduardo Gutiérrez Wise. Il documentario mostra diverse sfaccettature di Lupita: la sopravvissuta impegnata nella ricerca della verità, la madre amorevole e l’attivista che combatte per i diritti del suo popolo.

Noi di Large Movements celebriamo la forza di Lupita che da anni si batte per migliorare le condizioni di vita dei popoli nativi del Messico e ci uniamo alla sua lotta per la ricerca della giustizia affinché la comunità di Acteal possa ottenere giustizia e vivere in pace.

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3 Responses

  1. Ho trovato l’articolo molto interessante. Non conoscevo la storia e le sofferenze di Lupita e del suo popolo. Condividerò perché ritengo sia necessario che molti siano consapevoli di cosa succede ai nostri fratelli dell’altra parte del mondo.
    Rosanna

  2. Quando non si soccombe alle grandi esperienze di dolore vissute sulla propria pelle, si trae da esee una forza che va oltre i limiti delle normali possibilità umane e Lupita ne una testimonianza inconfutabile ed un esempio per tutti

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